Non
si può affermare che Maria da Silva sia un lavoro di finzione,
perché è una cronaca del quotidiano senza ritocchi. Un piccolo
libro sulla vita breve di una rivenditrice di spazzatura. Qui non ci
sono descrizioni superflue, così l’immaginazione del lettore,
mentre legge il romanzo, comporrà l’ambiente con lo scenario che
conosce, che si svolge vicino a lui, che visualizza giorno per giorno
e le cui dinamiche gli sono ignote.
Le
“Maria da Silva” muoiono quotidianamente di inedia e di malattie
non curate, in un breve e tragico cammino di vita, portando con sé
un’intera storia ignorata dai più. È ora di vederle come esseri
umani, e questo piccolo libro può aiutare. Sento che l’opera non è
mia, io sono solo un tramite del messaggio di Maria da Silva. Credo
che se qualche lettore cambierà dopo averla conosciuta, che sia solo
nello sguardo che lancia ai senzatetto che rivendono spazzatura -che
estraggono quello che viene disprezzato, senza elemosinarlo- la
missione che mi è stata assegnata dal caso sarà compiuta.
Impresso, $5,99
E-book, $2,99
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